Thursday, September 16, 2010

Il cambiamento

questa mattina riflettevo sui cambiamenti. il cambiamento è alla base della vita. se le stagioni, le persone, le cose e tutto quello che ci circonda non cambiasse continuamente, non ci sarebbe vita. tutto cambia: a volte non ce ne rendiamo nemmeno conto, come nel caso dei cambiamenti molto lenti o di quelli rapidi, ma se anche noi stessi non cambiassimo di continuo, finiremmo per estinguerci.

il cambiamento è anche alla base della crescita: se non cambiassimo non potremmo crescere, maturare, evolverci verso stadi più alti di conoscenza (o di minore stupidità, per vederla dall'altro lato).

il cambiamento può anche essere fonte di gioia e di piacere: vuol dire imparare ad apprezzare nuove sensazioni, gustare nuovi sapori, godersi nuove emozioni.

il cambiamento può purtroppo essere fonte di tristezza: a volte i cambiamenti ci vengono imposti quando non siamo ancora pronti a riceverli, e ci troviamo costretti a subirli.

tuttavia, con le debite precauzioni, credo di essere un fan del cambiamento: non capisco quelli che votano sempre lo stesso partito, che leggono sempre gli stessi autori, che guardano sempre gli stessi programmi, che fanno sempre le stesse vacanze, che mangiano sempre le stesse cose, che ascoltano sempre la stessa musica. o meglio... non è che non li capisco: in realtà mi spiace per loro, perchè non riescono a vedere quello che si perdono.

forse, come tante cose, anche il cambiamento è una sorta di circolo virtuoso/vizioso: il cambiamento mi porta ad apprezzare cose nuove, ma nel momento in cui apprezzo cose che prima non conoscevo automaticamente sono più propenso a fare nuove esperienze... e le nuove esperienze portano inevitabilmente al cambiamento.

attenti però a non fare del cambiamento un vizio: come dicevo prima ogni cosa ha i suoi tempi, e troppi cambiamenti sono solo sintomo di instabilità. il cambiamento non deve mai essere il fine, ma sempre il mezzo. non si può decidere il cambiamento: chi decide di cambiare in realtà sta solo forzando il suo vecchio schema mentale a cose che non vi hanno a che fare... e spesso l'esito è negativo.
il cambiamento arriva non perchè voluto o cercato: il cambiamento arriva come conseguenza di tante piccole e grandi azioni quotidiane: la strada che facciamo per andare al lavoro, il libro che leggiamo mentre siamo sul cesso, la musica che ascoltiamo, le persone con cui veniamo in contatto, il posto dove mangiamo, le esperienze che decidiamo di vivere, i corsi che scegliamo di frequentare.

impariamo a goderci il cambiamento: gustiamoci il piacere di scoprire che, dopo anni in cui sosteniamo un'idea, adesso la pensiamo diversamente; organizziamo un banchetto a base di carciofi, che solo fino a pochi mesi prima non avevamo mai assaggiato; ammettiamo, dopo anni di presa per il culo, che comunque anche i bon jovi hanno fatto dei begli album.

ma per fare questo...... beh, dovremo leggere qualcosa o parlare con persone che la pensano diversamente da noi; dovremo assaggiare quei cazzo di carciofi senza i quali abbiamo vissuto benissimo fino ad oggi; dovremo rimettere su quel polveroso disco che quasi stavamo per vendere al mercatino.

e se poi ascoltando bene bene il disco di bon jovi scopriremo che in effetti fa proprio cagare come "Crossroads"..... saremo sempre in tempo per cambiare idea di nuovo.

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